Scuola senza zaino

“Senza Zaino” è un modello di scuola che nasce nel 2002 a Lucca per poi diffondersi in Toscana e nelle varie regioni d’Italia. Si fonda sui valori di OSPITALITA’, RESPONSABILITA’, COMUNITA’.

Senza Zaino è un percorso di ricerca – azione in continuo cambiamento, generativo; esso pone enfasi sull’organizzazione dell’ambiente formativo nella sua interezza, sapendo che si apprende più dall’ambiente, ovvero dal contesto inteso anche come comunità, che dal singolo insegnante (Dewey,1953).

L’ambiente è visto come un sistema complesso fatto di una struttura materiale, l’hardware e di una struttura immateriale, il software. La connessione di hardware e software, da cui scaturiscono le attività e le pratiche, è fatta oggetto di ricerca e di continua progettazione. Questa attenzione all’ambiente formativo è definita Approccio Globale al Curricolo (Global Curriculum Approach – GCA) (Orsi, 2006).

La metodologia nel Senza Zaino rivendica una continua sperimentazione sul campo ed una puntuale verifica sull’efficacia dei cambiamenti promossi; consente di essere in rete e di scambiare buone pratiche.

La scuola dell’Infanzia è fondata sul rispetto dei diritti dei bambini, proprio per questo i bambini possano sviluppare la consapevolezza sul diritto all’identità, alla libertà di  pensiero, di espressione nella sua accezione più ampia.

I valori di riferimento del modello Senza Zaino vengono declinati attraverso l’organizzazione degli spazi e dei tempi della scuola; il team dei docenti è chiamato a cooperare e a predisporre il contesto.

L’ospitalità richiama l’attenzione sugli ambienti che sono strutturati in modo da essere accoglienti, ben organizzati, ordinati, gradevoli, ricchi di materiali, curati anche esteticamente e facilmente decodificabili rispetto alle loro funzioni.

La riorganizzazione degli spazi avviene su due dimensioni:

– spazio orizzontale: la sezione è strutturata in aree distinte e organizzate per CAMPI D’ESPERIENZA, che rendono possibile diversificare il lavoro

scolastico consentendo più attività in contemporanea, in modo tale che i bambini sono chiamati e/o accompagnati a fare una scelta. I bambini possono in tal modo sperimentare una pluralità di modalità relazionali e di apprendimento (individuale, di coppia, di piccolo o grande gruppo) e differenti posture (piedi, sdraiati, seduti); l’insegnamento è così differenziato e personalizzato.

– spazio verticale: realizzazione dell’etichettatura dei materiali nelle scaffalature, dell’IPU e della cartellonistica.

L’ospitalità è anche accoglienza delle diverse individualità, considera la varietà delle emotività, delle intelligenze e degli stili cognitivi; ogni bambino è, per questo, individuo unico e irripetibile, portatore di una propria storia e protagonista di un personale cammino. L’ospitalità, infine, riguarda lanche e famiglie, essa va curata attraverso una buona comunicazione e una documentazione chiara e puntuale.

La responsabilità riguarda il creare le condizioni affinché i bambini possano fare da soli, provando e riprovando; il messaggio importante che permea da questo aspetto è che il processo ha maggior valore rispetto al prodotto o al risultato ottenuto.

Il contesto promuove l’autonomia, contemporaneamente invitandoli ad assumersi le responsabilità intrinseche in essa, divenendo veri attori della gestione scolastica, grazie all’uso della cartellonistica e delle IPU (Istruzioni Per l’Uso) per la gestione delle routine all’interno dello spazio-sezione. Ad esempio, il passaggio ai tavoli o agli angoli è regolato dai posti a disposizione per ogni specifica attività. Tutto viene concordato con i bambini stessi all’interno dell’Agorà, questo permette di coinvolgerli direttamente nell’organizzazione, quindi, di essere maggiormente motivati ad assumersi la responsabilità della riuscita dell’organizzazione. D’altro canto è per lo stesso motivo che, i bambini sono coinvolti anche nella ricerca delle cause e nella ricerca di eventuali correttivi.

Gli spazi della sezione e quelli della scuola sono poi pensati per la concretizzazione del terzo valore, quello della comunità, in quanto consentono il lavoro cooperativo. Lo spazio sezione oltre ad essere organizzato in aree e ha un luogo di incontro chiamato Agorà, ed è un luogo di condivisione di valori e pratiche. Strutturare gli spazi aiuta i bambini ad un utilizzo autonomo ma, contemporaneamente impegna insegnanti ed alunni nella costruzione di un patto di corresponsabilità del processo educativo. I diritti di ognuno possono realizzarsi solo se contemporaneamente gli stessi sono fruiti da altri; comunità è anche creazione di una scuola partecipata: vivendo come contesto educativo le diverse strutture presenti sul territorio e aprendo le porte della scuola ai genitori che partecipano attivamente mettendo a disposizione le proprie competenze realizzando laboratori.

Per il settembre 2020, sono state pensate delle PROPOSTE PER LA RIPARTENZA VERSO IL FUTURO: una riflessione teorica – accompagnata da proposte operative – utile per i dirigenti ed i docenti, al fine di accompagnare le scuole della rete “Senza zaino per una scuola comunità” a riaprire gli spazi scolastici ai bambini